Living the dream!

Lavorare in UK come cameriera

Riflessioni dopo un anno vissuto da cameriera. Part 1

“Ho lavorato come cameriera ed ero dannatamente brava.” Jessica Lange

Ieri è stato il mio ultimo giorno al The Coast.

Da domani non più uniforme e grembiule, ma completi e tacchi: torno a lavorare in mezzo ai numeri!

Se da un lato sono super eccitata per il nuovo lavoro in un super ufficio, in un super palazzo nella zona finanziaria di Liverpool, dall’altra mi dispiace lasciare il ristorante.

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sede del nuovo ufficio

Ho passato con i ragazzi del The Coast quasi un anno, un anno cruciale della mia vita. E’ un team fantastico, capitanato dalla dolcissima Johanna, ex hostess British Airways. Quando sono stata in ospedale (prima o poi vi racconterò questa avventura), mi è venuta a trovare, mi ha portato riviste e cibo e mi è venuta a prendere quando mi hanno dimesso. “Non posso nemmeno pensarti da sola in ospedale con la tua famiglia lontana! Non ti preoccupare, ci penso io a te!” Mia mamma ancora la ringrazia! Ed era solo per una tonsillite!

Durante i briefing ricorda sempre che siamo un team, che lavoriamo insieme e dobbiamo aiutarci l’un l’altro. E non importa, tutti commettiamo errori, l’importante è imparare dagli stessi e non farne più. Infatti non l’ho mai sentita alzare la voce se qualcuno sbagliava o se succedeva un imprevisto. E’ una donna meravigliosa, mi mancherà!

Il numero due del team è James, colui che mi ha assunto. Ancora ridiamo del mio colloquio. Appena arrivata mi ha fatto sedere e mi ha fatto un espresso. Immaginate la scena: colloquio in inglese con un manager inglese, un ragazzo giovane ma molto impostato. Ero nervosissima perché volevo quel stramaledetto lavoro perché non sapevo come pagare l’affitto quel mese. Lui parla, parla, parla e io cerco di seguire il discorso, sorridendo e annuendo. Do un sorso al caffè e manca poco mi strozzo! Espresso peggiore devo ancora trovarlo, era tremendo! Ovviamente pur di non fare brutta figura non ho battuto ciglio, e ho continuato a sorridere. Ne è valsa la pena, perché ho ottenuto il lavoro! Ha una pazienza inaudita, soprattutto con me. Ormai è diventato il mio fratellino inglese, ha già conosciuto la sua mamma italiana, e fra poco anche l’altra sorella e il cognato! Appena posso me lo porto in Italia!

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James

 

Quando a maggio abbiamo scoperto che mio padre aveva un cancro e non gli rimaneva tanto da vivere, sia Johanna che James mi hanno lasciata andare senza problemi, nonostante era un momento molto “busy” al ristorante, ed eravamo in deficit di staff. Mi dissero di stare quanto c’era da stare senza problemi e di non preoccuparsi per loro. Per mia sorella non è stato così semplice prendere giorni di ferie; per mia mamma ancora più difficile perché era l’ex marito. Che altro dire?

Sono persone fantastiche, e lo ha dimostrato il fatto che sono felici per me, anche se gli dispiace che me ne vada!

Ieri mi hanno dato questo, e un pensierino. Che dolci! Mi mancheranno tutti i miei colleghi: Andrew, Craig, Georgia e Georgia, le ragazze greche Marianna ed Efi e Lucas in cucina.

Ieri ho detto addio anche al proprietario, Blair. Mi ha fatto complimenti, ringraziato per l’ottimo lavoro svolto e mi ha detto che per me la porta è sempre aperta. Mi ha fatto gli auguri per il nuovo lavoro, ma se non mi piace posso sempre tornare al The Coast.

Mi sono sentita veramente parte di un team e di una famiglia. Cercherò di aiutarli il più possibile! Se lo meritano, davvero!

A breve vi racconterò dell’altro dell’essere cameriera. I clienti. Ci sarà da ridere!!!!

E voi, avete mai lavorato come camerieri?

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21 pensieri riguardo “Lavorare in UK come cameriera

  1. No, mai lavorato, anzi mi sono dovuta licenziare da due posti di lavoro perchè volevano farmi stare in cucina e prendere gli ordini ai tavoli se il waiting staff, pensa tu! Niente di cui vergognarsi, ma mi rimaneva difficile fargli intendere ai proprietari che anche se non hai un apparecchio acustico puoi essere mezza sorda ugualmente e con il casino io non sarei mai riuscita a capire cosa ordinava la gente…..

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  2. si Katia e’ vero sono proprio delle brave persone e io le ringrazio per quello che hanno fatto per te . Comunque se hai trovato sempre brave persone , come e’successo in Canada il grande Bobby,e perche sei sincera, solare, gentile e ispiri fiducia .Non sono complimenti di mamma ma te sei proprio cosi !!! Ti auguro un buon inizio nel nuovo lavoro. ciao t.v.b.

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  3. Bell’articolo ni!!!! 😢 i tuoi colleghi sono davvero persone fantastiche e io ho le loro dediche sull’agenda che mi hai regalato per il mio compleanno! 😊 Certo però c’è proprio differenza di umanità.. soprattutto in casi particolari e gravi! Buona fortuna per il nuovo lavoro!!! 🍀🍀🍀 a presto ni! 😙

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  4. Perché dici finché resto? Pensi di cambiare anche casa? E troppo lunga andare a lavorare a Liverpool?
    Sei già in cerca???
    Mi raccomando non dimenticare la stanza degli ospiti! Iiii…
    Un abbraccio……..

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  5. auguri per il nuovo lavoro come prima cosa 🙂
    naturalmente quando si lavora con persone meravigliose è sempre complesso dover lasciare il tutto….ma se è per un qualcosa di meglio allora…incrociamo le dita!
    oh sì…ho lavorato come cameriera in diversi locali…uno tra i migliori e peggiori lavori di sempre 😉

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  6. io ho lavorato come cameriera per un paio di stagioni, poi quattro anni come educatore, l’ anno scorso come aiuto-cucina/cameriera e da sei mesi faccio la banconista in una panetteria: il “team” gli italiani non sanno proprio cosa sia, urla e umiliazioni quando sbagli, diffidenza e freddezza quando vai bene. Sto risparmiando per una scuola di pasticceria e poi non vedo l’ ora di volare oltremanica… Spero!!!

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    1. hai ragione! non è nella mentalità italiana. ieri sono tornata a fare qualche ora al ristorante, era la festa della mamma ed era al completo. Mi mancano, anche se il lavoro che ho adesso è migliore e pagato meglio, il fattore umano è completamente diverso. non c’è niente da fare! in bocca al lupo per il tuo progetto! non farti abbattere da nessuno! se non ti piace dove stai, cambia! non sei un albero! un abbraccio e fammi sapere come va!

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